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Psicologia e sport: come scegliere quello più adatto al tuo bambino

Psicologia e sport: come scegliere quello più adatto al tuo bambino 31 Luglio, 2013
Psicologia e sport_come scegliere quello piu adatto al tuo bambino

Nel particolare e delicato momento della crescita, lo sport ricopre un ruolo fondamentale e crea preziose occasioni d’incontro e confronto tra coetanei. Oggi i bambini non hanno quasi più la possibilità di vivere la magnifica esperienza “del cortile”, specie nelle grandi città. Dunque, l’attività sportiva permette loro di sperimentare lo spirito di gruppo e rifuggire a noia e solitudine, mettendo in scena i propri desideri, aspirazioni, ambizioni e mitigando il naturale egocentrismo tipico di questa età.

I benefici psicomotori che si possono trarre dal praticare un’attività sportiva sono molti: controllo del peso corporeo, ottimizzazione dell’efficienza muscoloscheletrica, stimolazione del sistema immunitario e ormonale, azione generale positiva sulla psiche, aumento della forza di volontà, miglioramento dell’autostima e maggiore fiducia nelle proprie capacità.



Psicologia e sport_come scegliere quello piu adatto al tuo bambinoL’età consigliata per iniziare un piccolo allo sport dipende molto dal tipo di impegno che essa comporta a livello fisico e psicologico. Già a partire dai 3-4 anni possiamo scegliere un corso che permetta di fare molte esperienze di movimento e gioco, sviluppando più competenze in modo armonioso, come ad esempio baby-nuoto, attività propedeutiche alla danza classica e moderna, pattinaggio a rotelle e su ghiaccio. Meglio evitare lo sport agonistico prima dei 12 anni, poiché nell’età infantile un’eccessiva competizione rischia di procurare carichi di stress e trasformare la voglia spensierata di divertirsi in ansia da prestazione.

Come scegliere lo sport più indicato al bambino?

Che la scelta opti a divenire nel tempo una pratica agonistica o rimanga un’attività dove occupare in modo divertente e sano il tempo libero, l’importante è che sia appassionante, lo diverta, gli consenta di vivere in modo piacevole il tempo insieme ai suoi coetanei, con gioia e senza costrizioni. Tenendo conto delle sue predisposizioni naturali, delle sue caratteristiche fisiche, della sua capacità di relazionarsi con gli altri e del suo carattere.

Sport di squadra oppure individuale?

In linea generale, gli sport di squadra possono aiutare i bimbi timidi e riservati, che tendono a sfuggire il confronto con il gruppo poiché temono di non essere all’altezza, di sbagliare. Praticarli può aiutare loro a vivere meglio le relazioni sociali e acquisire maggior sicurezza in se stessi. Nello stesso tempo, il gioco di squadra può apportare benefici a bambini egocentrici e troppo sicuri; con il tempo impareranno a rispettare gli altri e a capire che a volte si può pure perdere.
Per ciò che riguarda gli sport individuali, essi possono rivelarsi adatti a bimbi irruenti ed irrequieti. Le regole di comportamento necessarie per praticare sport come arti marziali, scherma, tennis, possono insegnare l’autodisciplina, conquista importantissima non solo in ambito sportivo.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei diversi sport?

Ecco una lista degli sport più praticati e alcuni suggerimenti ai genitori:

 

  • nuoto: i corsi di baby-nuoto coinvolgono i bambini dai 3 anni in su. Esso è lo sport “completo per eccellenza”: migliora la struttura ossea, il coordinamento motorio e respiratorio; dal punto di vista psicologico migliora la capacità di attenzione e concentrazione, rende il bimbo più sicuro e autonomo;
  • arti marziali: il judo si inizia a praticare dai 4-5 anni, il karate dai 6-7. Si tratta di discipline basate su valori morali, coraggio, lealtà di combattimento. Migliorano la coordinazione e le mobilità del corpo. Educano al rispetto delle regole e, al contrario di ciò che si pensa, possono aiutare ad incanalare l’aggressività eccessiva, dosando la forza con più giudizio e aumentano il controllo su istinti e passioni;
  • danza classica e moderna: può essere iniziata a partire dai 4 anni, momento di maggiore elasticità del corpo; la danza insegna a coordinarsi nello spazio, a seguire il ritmo musicale, a comunicare attraverso gli schemi motori appresi. E’ una delle attività fisiche più amate dalle bimbe, poiché regala grazia alla postura, eleganza, ingentilendo i movimenti;
  • calcio: generalmente le società calcistiche accettano le iscrizioni a partire dai 6 anni. Questo sport migliora le capacità aerobiche, il coordinamento e la resistenza, oltre a favorire la socializzazione e la collaborazione in quanto gioco di squadra;
  • pallavolo: i corsi di mini volley accettano bimbi già dai 6-7 anni. Migliora la velocità, la potenza muscolare, la coordinazione motoria, oltre a favorire la socializzazione e la solidarietà con i compagni. Esso è definito sport di “allungamento”, in quanto benefico per lo sviluppo della colonna vertebrale;
  • pallacanestro: si può iniziare a praticare dai 6 anni. Migliora la velocità, la potenza muscolare, i riflessi e la resistenza. Favorisce inoltre la coordinazione motoria, la socializzazione e la collaborazione con il gruppo;
  • rugby: a partire dai 6-7 anni. In questo sport si impara a percepire il proprio corpo nello spazio, il rispetto delle regole e il coordinamento. Favorisce sia lo spirito di squadra, sia l’individualità e la capacità di assumersi responsabilità. E’ particolarmente indicato per bambini che non stanno mai fermi e necessitano di investire energia in un’attività impegnativa ma allo stesso tempo divertente e coinvolgente. Può apparire uno sport aggressivo, in realtà insegna a gestire le proprie pulsioni aggressive;
  • tennis: l’inizio può avvenire dai 5-6 anni, con racchette specifiche. Esso aiuta a sviluppare la coordinazione e la concentrazione. Voglia di emergere e spirito competitivo sono qualità indispensabili per diventare campioni;
  • pattinaggio a rotelle e su ghiaccio: entrambi si possono praticare a partire dai 3-5 anni. Migliorano equilibrio, coordinazione, i movimenti diventano più armonici e aggraziati. A livello agonistico richiede grande passione, volontà e costanza;
  • equitazione: si può montare un pony già dai 4-5 anni. Esso è uno sport dall’alto valore educativo, poiché insegna il rispetto per gli animali e la natura. I bambini timidi possono trovare grande giovamento; se scatta la fiamma la passione potrebbe durare anche tutta la vita. Ai bambini ansiosi aiuta ad alleviare la tensione psicologica;
  • ciclismo: nell’età evolutiva i bambini tendono a considerare la bicicletta come un passatempo,e solo con il passare degli anni nasce la passione per questo sport, che comporta molta costanza e fatica. A livello psicologico aumenta il senso di responsabilità del piccolo e la sua sicurezza;
  • sci: si possono mettere già a partire dai 3 anni. Attraverso un po’ di pratica si può far acquisire al bimbo una sufficiente tecnica nel destreggiarsi sulla neve. Questo sport è adatta a tutta la famiglia, consente di restare insieme a contatto con la natura e godere di panorami grandiosi. Risulta adatto sia a bambini con buona corporatura, già armonicamente sviluppata, sia a bambini gracili che possono trarne giovamento attraverso una costante applicazione.

 

Rita Bimbatti, Pedagogista, Sociologa della Salute, esperta in Orientamento Professionale