Festa della mamma senza la mamma
Molti di loro stanno già imparando, alla scuola materna, la
filastrocca da recitare quella domenica alla loro
mamma, o stanno ultimando gli ultimi
lavoretti da consegnare, fatti interamente con le loro manine.
Non tutti, però, purtroppo, hanno a casa una mamma che li attende con amore e alla quale possono donare le loro meravigliose creazioni. A volte la mamma è semplicemente sparita, o ha abbandonato i figli ad altri, altre volte, invece, è “volata in cielo” lasciando un grande vuoto da colmare.
Come vivere, allora, una festa del genere, se la mamma non è più accanto al suo bimbo?
In alcuni casi accade che una
figura femminile di famiglia, spesso la
nonna o una cara
zia, si sostituiscano, nel
ruolo educativo ed affettivo, alla mamma, in maniera del tutto naturale. I bambini, soprattutto se sono molto piccoli, ricercano automaticamente uno stile di accudimento simile a quello materno, e possono “scegliere” una
“madre putativa”, che prende, ai loro occhi, la posizione di mamma, anche se viene chiamata in modo diverso. In questo caso, non sussistono molti problemi, anche perché sarà il bimbo stesso ad indentificare la nuova figura come “mamma” e a trattarla come tratterebbe la “mamma vera”, senza sentirsi discriminato a scuola o inferiore agli altri.
Più spesso, invece, se il bambino è già grandicello, magari in età scolare o adolescente, possono sorgere diverse problematiche, più o meno evidenti. Una festività del genere ricorda fortemente il lutto subito, la perdita della mamma, e spesso vi si aggiungono provocazioni o battute da parte dei compagni di scuola.
L’importante è cercare in ogni ambito, scolastico, casalingo, ecc. di sostenere il bambino e convincerlo che la presenza della mamma, anche se fisicamente non c’è, rimane forte.
Quando è il papà a sentirsi solo
Il
genitore che rimane, solitamente
il papà, si può sentire, però,
in difficoltà nel comunicare con i figli.
Spesso gli uomini non hanno, o non pensano di avere, la giusta sensibilità per affrontare certi argomenti con i propri figli. A questo proposito,
in aiuto dei genitori in lieve difficoltà, vi sono diversi
cartoni animati che si adattano allo scopo di
far sentire meno solo il bambino, aprire dei
canali comunicativi con lui e aiutarlo a trovare la forza e le motivazioni per vivere la sua vita con la maggior serenità possibile.
Tra questi, si possono ricordare alcuni personaggi, a titolo esemplificativo, come
Tarzan, Nemo,
Mulan. Le animazioni
Disney sono molto ben fatte, in questo senso, e facilitano il genitore. Se, però, ci si sente a proprio agio anche con
libri o film, è altrettanto bello leggere insieme alcune di queste avventure, oppure “la storia infinita”, “la piccola principessa” e via dicendo. I titoli che trattano queste tematiche, e possono venire in soccorso dei papà in difficoltà, sono moltissimi. Basta farsi consigliare da qualche biblioteca o cercare in internet.
Per i
casi più gravi, ovviamente, dove questi accorgimenti non bastano, è necessario un
aiuto più corposo. In ogni città sono presenti
consultori e
associazioni di vario tipo che intervengono a sostegno della genitorialità, i quali offrono, spesso, anche incontri di
sostegno psicologico (LEGGI
Perché a mio figlio serve uno psicologo?). Se il lutto non viene accolto, o è vissuto con angoscia, rifiuto, questo sostegno è il più indicato.
Ricordare chi non c'è più
Come sempre ricordo, quando un genitore è scomparso, è importante che venga ricordato durante l’anno, con racconti, aneddoti, oggetti, ricordi, fotografie, in qualunque forma sia più adeguata per lo stile di ognuno. L’essenziale è sempre cercare di parlare con serenità della mamma, ricordando le cose belle, le somiglianze con i figli, le avventure divertenti vissute insieme, in modo da rendere vivido il suo ricordo nei bambini e tenere viva la sua “presenza”; così anche la festa della mamma può diventare una piacevole occasione, un ricordo, un momento speciale per dedicare qualcosa alla propria mamma, anche se non è più fisicamente accanto al suo bimbo. Nulla vi vieta, se è un suo desiderio, di portare il lavoretto al cimitero, o, se siete religiosi, recitare insieme la filastrocca prima di dormire, insieme alle preghiere della sera…piccoli gesti possono riempire il cuore dei bambini!