La mia mamma è una stella
10 Maggio, 2013
E’ in arrivo la festa della mamma, momento tanto atteso da moltissimi bambini.
Molti di loro stanno già imparando, alla scuola materna, la filastrocca da recitare quella domenica alla loro mamma, o stanno ultimando gli ultimi lavoretti da consegnare, fatti interamente con le loro manine.
Non tutti, però, purtroppo, hanno a casa una mamma che li attende con amore e alla quale possono donare le loro meravigliose creazioni. A volte la mamma è semplicemente sparita, o ha abbandonato i figli ad altri, altre volte, invece, è “volata in cielo” lasciando un grande vuoto da colmare.
In alcuni casi accade che una figura femminile di famiglia, spesso la nonna o una cara zia, si sostituiscano, nel ruolo educativo ed affettivo, alla mamma, in maniera del tutto naturale. I bambini, soprattutto se sono molto piccoli, ricercano automaticamente uno stile di accudimento simile a quello materno, e possono “scegliere” una “madre putativa”, che prende, ai loro occhi, la posizione di mamma, anche se viene chiamata in modo diverso. In questo caso, non sussistono molti problemi, anche perché sarà il bimbo stesso ad indentificare la nuova figura come “mamma” e a trattarla come tratterebbe la “mamma vera”, senza sentirsi discriminato a scuola o inferiore agli altri.
Più spesso, invece, se il bambino è già grandicello, magari in età scolare o adolescente, possono sorgere diverse problematiche, più o meno evidenti. Una festività del genere ricorda fortemente il lutto subito, la perdita della mamma, e spesso vi si aggiungono provocazioni o battute da parte dei compagni di scuola.
L’importante è cercare in ogni ambito, scolastico, casalingo, ecc. di sostenere il bambino e convincerlo che la presenza della mamma, anche se fisicamente non c’è, rimane forte.
Il genitore che rimane, solitamente il papà, si può sentire, però, in difficoltà nel comunicare con i figli.
Spesso gli uomini non hanno, o non pensano di avere, la giusta sensibilità per affrontare certi argomenti con i propri figli. A questo proposito, in aiuto dei genitori in lieve difficoltà, vi sono diversi cartoni animati che si adattano allo scopo di far sentire meno solo il bambino, aprire dei canali comunicativi con lui e aiutarlo a trovare la forza e le motivazioni per vivere la sua vita con la maggior serenità possibile.
Tra questi, si possono ricordare alcuni personaggi, a titolo esemplificativo, come Tarzan, Nemo, Mulan. Le animazioni Disney sono molto ben fatte, in questo senso, e facilitano il genitore. Se, però, ci si sente a proprio agio anche con libri o film, è altrettanto bello leggere insieme alcune di queste avventure, oppure “la storia infinita”, “la piccola principessa” e via dicendo. I titoli che trattano queste tematiche, e possono venire in soccorso dei papà in difficoltà, sono moltissimi. Basta farsi consigliare da qualche biblioteca o cercare in internet.
Per i casi più gravi, ovviamente, dove questi accorgimenti non bastano, è necessario un aiuto più corposo. In ogni città sono presenti consultori e associazioni di vario tipo che intervengono a sostegno della genitorialità, i quali offrono, spesso, anche incontri di sostegno psicologico (LEGGI Perché a mio figlio serve uno psicologo?). Se il lutto non viene accolto, o è vissuto con angoscia, rifiuto, questo sostegno è il più indicato.
Come sempre ricordo, quando un genitore è scomparso, è importante che venga ricordato durante l’anno, con racconti, aneddoti, oggetti, ricordi, fotografie, in qualunque forma sia più adeguata per lo stile di ognuno. L’essenziale è sempre cercare di parlare con serenità della mamma, ricordando le cose belle, le somiglianze con i figli, le avventure divertenti vissute insieme, in modo da rendere vivido il suo ricordo nei bambini e tenere viva la sua “presenza”; così anche la festa della mamma può diventare una piacevole occasione, un ricordo, un momento speciale per dedicare qualcosa alla propria mamma, anche se non è più fisicamente accanto al suo bimbo. Nulla vi vieta, se è un suo desiderio, di portare il lavoretto al cimitero, o, se siete religiosi, recitare insieme la filastrocca prima di dormire, insieme alle preghiere della sera…piccoli gesti possono riempire il cuore dei bambini!