I bambini in età scolare, a volte, devono compilare questionari o svolgere temi che riguardano la propria famiglia, come trascorrono le giornate, o chi siano i loro genitori. In alcuni casi, soprattutto nella scuola materna, potrebbe esser chiesto loro di raccontare che lavoro facciano i genitori. I lavori delle mamme, solitamente, sono più semplici da capire e da ricordare per i bambini, perché, in genere, lo stipendio materno serve per “arrotondare le entrate” e i lavori svolti devono permettere alla madre di seguire adeguatamente uno o più figli. Per questo i lavori maggiormente diffusi sono part-time, e può essere che il bambino abbia avuto la possibilità di vedere la mamma “sul campo”, visto che, se non c’è la fortuna di avere a disposizione nonni o di potersi permettere asili nido e baby-sitter, le mamme potrebbero aver portato i bambini sul lavoro. Può sembrare strano o inusuale, ma in alcune culture è prassi normale poter avere accanto i bambini anche sul posto di lavoro. Basti pensare all’aumento dei nidi aziendali, che sottolinea un fenomeno in evoluzione.
Tutto questo a discapito del lavoro del papà. Difficilmente, infatti, i bambini avranno la possibilità di vedere con i propri occhi il tipo di lavoro fatto dal padre, salvo in alcuni casi, rari e particolari. Per questo potrebbe accadere che i bambini non sappiano rispondere quando viene chiesto loro che lavoro faccia il papà. E la cosa può metterli in difficoltà di fronte ai compagni o agli insegnanti.
Perciò sarebbe molto positivo che il papà dedicasse qualche ora ogni tanto a descrivere ciò che deve fare al lavoro, ogni giorno, magari sotto forma di gioco. Potrebbe giocare a “travestirsi” con i suoi bambini e inscenare una giornata lavorativa tipo, per farla rivivere anche a loro. Se il papà è tecnologico, potrebbe cimentarsi con fotocamera e videocamera, immortalando alcuni momenti, magari in maniera simpatica, per mostrare i luoghi, le attrezzature e le persone con cui lavora abitualmente. Poi sarebbe bello creare con il figlio un collage, mentre descrive le immagini e spiega le attività abituali.
Se il tipo di lavoro lo consente, il papà potrebbe portare, un giorno, o solo qualche ora, i suoi figli con sé, per mostrare loro tutto direttamente, e dare la possibilità di capire ed essere orgogliosi del proprio papà. In questo giocano un ruolo fondamentale anche le mamme… Non è tanto importante quale tipo di lavoro si svolga, la cosa essenziale è che lo si faccia con passione e con orgoglio, e che tutti, in famiglia, riconoscano il valore che ha questo ruolo. Molti figli, ad esempio, ascoltano ciò che racconta loro la mamma e imparano a conoscere il padre anche attraverso i suoi occhi, quindi è importante che la madre abbia profondo rispetto e riconosca sempre, con le parole e i fatti, la rilevanza che ha l’attività del papà. Così facendo anche i figli si sentiranno orgogliosi del proprio papà.
Se, visti i tempi che corrono, vi è capitato di perdere il lavoro, non demoralizzatevi e, soprattutto, non sentitevi in difetto nei confronti dei vostri figli. Anche l’accanita ricerca, anche i lavori saltuari o poco retribuiti possono essere un buon esempio per i loro, un esempio di vita, che mostri come comportarsi nelle difficoltà. E nulla è meglio che vedere il proprio papà faticare, sforzarsi, tenere duro anche in situazioni estreme, pur di riuscire a contribuire al mantenimento delle persone care.