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Televisione e bambini, cattiva maestra?

Televisione e bambini, cattiva maestra? 18 Aprile, 2013

Laura Carissimi nasce a Bergamo nel 1982. Consegue laurea triennale in scienze dell’educazione nel 2006 e la laurea specialistica in "Consulenza pedagogica e ricerca educativa" nell'anno 2011. Dimostra interesse per il mondo dell'infanzia sin dai suoi 13 anni, quando ancora ragazzina offre la sua collaborazione come baby sitter e ripetizioni. Catechista ed educatrice per oltre 10 anni presso la parrocchia di Presezzo (BG) per la fascia d’età 6-14 è referente presso la "Consulta Giovani" del paese, organizzatrice di feste ed animatrice. Ha svolto il Servizio Civile Volontario promosso da "Associazione Mosaico" di Presezzo, interessandosi alla pubblicazione del progetto sul sito comunale. È coordinatrice pedagogica e formatrice per corsi riguardo problematiche scolastiche, puericultura, assistenza pre-post parto e maternità naturale. Ha coordinato progetti ed equipe educative per "Lavorare insieme", Cooperativa Sociale a.r.l. Laura Carissimi la trovi su facebook http://www.facebook.com/laura.carissimi.14 e twitter @LauraCarissimi

bambini e televisione

Bimbi e televisione

bambini e televisioneSembrerà strano e banale in un'epoca in cui tutti siamo circondati da pc, videogiochi, cellulari, tablet e supporti informatici di vario tipo,  parlare ancora di televisione però la  TV  resta ancora lo svago principale per moltissimi bambini e ragazzi.

Per un genitore non sempre è facile trovare e raggiungere il giusto equilibrio con questo mezzo. Non è sano rimanere troppo a lungo davanti al teleschermo, è pericoloso che bambini piccoli prendano possesso del telecomando stabilendo quali programmi guardare, è altrettanto rischioso che possano fruire dei programmi senza un adulto accanto che possa fungere da filtro e spiegare ciò che risulta di difficile comprensione.

I programmi educativi per bambini e ragazzi

Dall’altra parte, per venire incontro alle famiglie, sono nati numerosi canali televisivi con programmi pensati esclusivamente per bambini e ragazzi, che limitano i rischi di un utilizzo scorretto del televisore. (LEGGI Televisione: quali programmi sono costruttivi per i nostri bambini?)

Sono ancora pochissimi, però, i dispositivi dotati di appositi blocchi e filtri, per evitare i rischi di cui prima.



Innanzitutto, il meglio in assoluto sarebbe impegnarsi in attività che non contemplino la visione della televisione. In alcune famiglie, è bello constatarlo, non si acquista, per scelta, l’apparecchio televisivo, per non incorrere in questi rischi ed intorbidire la purezza dei bambini. Rimangono i giornali, come mezzi informativi, le uscite al cinema, ecc. I ragazzi, solitamente, non soffrono questa situazione, nemmeno a confronto con i coetanei che hanno una TV.

No al televisore in cameretta

Ovviamente, la maggioranza delle famiglie ha una o più televisioni in casa. Prima ancora di indagare sul “cosa” si guardi, è bene essere consapevoli che il televisore non dovrebbe essere mai presente in camera da letto, soprattutto se si tratta di bambini (logicamente sono i genitori a dare l’esempio…). Uno o due apparecchi sono più che sufficienti anche per famiglie numerose, poiché implicano delle decisioni collettive e motivate, su quali programmi scegliere di guardare e permettono al genitore di controllare sempre cosa guardino i figli.

La tv come mezzo di socialità e condivisione

bimbi e tvIl televisore deve essere un mezzo ed un momento di socialità e condivisione, deve permettere ai membri

della famiglia di confrontarsi, di apprendere cose nuove e di ritrovarsi insieme in alcune occasioni. Perché questo sussista, devono essere ben chiare le regole del suo utilizzo, e dovrebbero essere stabilite con criterio dai genitori, magari con l’aiuto dei bambini di casa. Logicamente, e questa in molte famiglie è la fatica maggiore, l’esempio che i bambini seguono è quello dato dall’adulto, e, quindi, papà e mamma, per primi, devono porsi con l’atteggiamento giusto. Non è corretto, neppure dal punto di vista infantile, avere a disposizione un’ora di televisione, quando mamma e papà la guardano tutto il pomeriggio. Nello stesso modo è chiaro che sarà il genitore a dover sacrificare i contenuti in favore dei figli: un film cruento non è adatto ad un bambino, forse tanto quanto un telegiornale.

Il primo fattore importante, dunque, per evitare una dipendenza da televisione, combattere la sedentarietà e avere molti altri effetti secondari positivi, è quello di decidere le “regole di casa” sull’utilizzo della TV. Così bambini e genitori riusciranno a darsi meglio dei limiti e riflettere sulla reale utilità del tempo trascorso davanti al televisore, facendo sì che non diventi eccessivo.

Laura Carissimi nasce a Bergamo nel 1982. Consegue laurea triennale in scienze dell’educazione nel 2006 e la laurea specialistica in "Consulenza pedagogica e ricerca educativa" nell'anno 2011. Dimostra interesse per il mondo dell'infanzia sin dai suoi 13 anni, quando ancora ragazzina offre la sua collaborazione come baby sitter e ripetizioni. Catechista ed educatrice per oltre 10 anni presso la parrocchia di Presezzo (BG) per la fascia d’età 6-14 è referente presso la "Consulta Giovani" del paese, organizzatrice di feste ed animatrice. Ha svolto il Servizio Civile Volontario promosso da "Associazione Mosaico" di Presezzo, interessandosi alla pubblicazione del progetto sul sito comunale. È coordinatrice pedagogica e formatrice per corsi riguardo problematiche scolastiche, puericultura, assistenza pre-post parto e maternità naturale. Ha coordinato progetti ed equipe educative per "Lavorare insieme", Cooperativa Sociale a.r.l. Laura Carissimi la trovi su facebook http://www.facebook.com/laura.carissimi.14 e twitter @LauraCarissimi